IL LIBRO
di Luis Sepulveda, 1996
I gabbiani
sorvolano la foce dell'Elba, nel mare del
Nord. "Banco di aringhe a sinistra" stride
il gabbiano di vedetta e Kengah si tuffa. Ma
quando riemerge, il mare è una distesa di
petrolio. A stento spicca il volo, raggiunge
la terra ferma, ma poi stremata precipita su
un balcone di Amburgo. C'è un micio nero di
nome Zorba su quel balcone, un grosso gatto
cui la gabbiana morente affida l'uovo che
sta per deporre, non prima di aver ottenuto
dal gatto solenni promesse: che lo coverà
amorevolmente, che non si mangerà il piccolo
e che, soprattutto, gli insegnerà a volare.
La gabbianella orfana viene battezzata
Fortunata dall’intera comunità dei gatti,
che è stata coinvolta da Zorba nel compito
di allevare questa insolita “figlia”. La
piccola Fortunata dovrà imparare a
conoscersi e capire di non essere un gatto,
prima di poter imparare a volare. Nel
frattempo deve anche combattere al fianco
dei suoi amici felini, per osteggiare
l’avvento del Grande Topo che, insieme ad
un’orda di ratti, attende l’occasione di
prendere il potere uscendo dalle fogne.
In questo racconto, che ha la grazia di una
fiaba e la forza di una parabola, il grande
scrittore cileno tocca i temi a lui più
cari: l'amore per la natura, la solidarietà,
la generosità disinteressata. Ma
soprattutto, proprio nell'unico tra i suoi
libri in cui i protagonisti sono animali,
Sepulveda riconosce all'uomo un ruolo
fondamentale: non solo distruttore e
inquinatore, ma anche salvatore, in un
messaggio di speranza di altissimo valore
poetico.
IL FILM
E'un film di animazione italiano del 1998,
realizzato dallo studio Lanterna Magica e
diretto da Enzo D'Alò. E' doppiato dallo
stesso Sepulveda e dagli attori Carlo
Verdone, Antonio Albanese e Melba Ruffo.
Il film si è aggiudicato un Nastro d'argento
e il premio del pubblico del Festival del
Cinema di Montreal.
Le musiche e i testi originali sono di David
Rhodes. I testi italiani di Bruno Tognolini, Alberto Albanesi, Ivana Spagna che ha
anche interpretato il brano principale "So
volare".
L'AUTORE: Luis Sepulveda
Una vita ricca e avventurosa quella di Luis
Sepulveda, che è cominciata ad Ovalle in
Cile nel 1949 e prosegue oggi in Europa, tra
Amburgo e Parigi. Dal suo paese lo scrittore
è stato esiliato nel 1977 per aver militato
nel partito socialista tra i sostenitori di
Salvador Allende.
Dopo il colpo di stato che rovesciò il
governo di Allende, fu imprigionato per tre
anni e subì ogni sorta di violenze. Durante
la prigionia suo unico conforto era quello
di ripetersi a memoria i libri dei suoi
autori preferiti: Salgari, Conrad, Melville,
Verne.
Solo nel 1976 la sezione tedesca di Amnesty
International fece esplodere il caso,
lanciando una campagna per la liberazione di
Sepulveda.
Una volta agli arresti domiciliari, però il
suo animo libero e infiammato degli ideali
rivoluzionari lo ricondusse alla
clandestinità, quindi ancora agli arresti,
commutati poi in esilio.
Però l'aereo che doveva portarlo lontano
fino in Svezia si fermò in Argentina: Luis
non se la sentiva di allontanarsi così
presto dal suo paese. Quindi passò in
Uruguay, in Brasile, in Ecuador, dove visse
per sette mesi con gli Indios Shuar della
selva amazzonica ed infine in Nicaragua. Qui
ottenne anche la cittadinanza e rimase fino
al '79, lavorando nella redazione del
quotidiano “Barricada”.
Poi dopo l'ennesima delusione politica prese
il volo per l'Europa. Ma neanche ad Amburgo
il suo spirito pur desideroso di quiete si
fermò per oltre due anni: appena ne ebbe
l'occasione si unì ad un equipaggio di
Greenpeace per militare questa volta nella
“guerriglia ecologista”: per quattro anni è
stato uno dei più noti corrispondenti della
stampa tedesca sulle imprese di Greenpeace e
ha solcato tutti i mari dal Nord al Sud,
fino alla Patagonia e alla Terra del Fuoco.
Ma questa vita burrascosa e piena non gli ha
impedito di scrivere e di affermarsi con
romanzi che sono stati tradotti in quindici
lingue e gli hanno fatto vincere
innumerevoli premi letterari. Anzi, proprio
la ricchezza e l'intensità della sua vita ha
alimentato la vena di scrittore che sin dai
tempi della scuola Luis aveva esercitato
dedicandosi ora al teatro, ora alla poesia,
ora alla narrazione, ora al giornalismo.
Note di poetica: grande importanza hanno
avuto nella sua formazione i romanzi
d'avventura (Salgari, Melville, Twain. Verne,
ecc.), cui si aggiungono i grandi scrittori
del romanticismo tedesco dal sentimentalismo
impetuoso (Novalis e Holderlin) e la
vitalità di stile dei suoi contemporanei
(Soriano, Rolo Diez, Talbo II, ecc.). Più
che scrittore Sepulveda si considera
narratore di storie, storie reali,
attraverso cui vuole mostrare il mondo così
com'è e denunciare quello che non va, perchè
la letteratura ha il dovere di tutelare la
verità storica.
Opere: Le rose di Atacama; Racconti senza
patria; Jacarè; Diario di un killer
sentimentale; Incontro d'amore in un paese
di guerra; Storia di una gabbianella e di un
gatto che le insegnò a volare; La frontiera
scomparsa; Patagonia Express; Un nome da
torero Il mondo alla fine del mondo; Il
vecchio che leggeva romanzi d'amore
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